Il buono postale è una delle forme più antiche di investimento e metodo per ottenere un guadagno progressivo dalle somme che decidiamo di inserire tra i nostri investimenti, condizione che negli ultimi anni si è rinnovata con numerose nuove possibilità effettive. In alcuni casi un vecchio buono postale può davvero costituire una forma di guadagno importante?
La risposta è potenzialmente si, in alcune particolari situazioni un buono postale apparentemente non più utile perchè quasi tutti hanno una scadenza, e sono indubbiamente molti quelli che ad un certo punto non hanno più la loro funzione di accumulare una percentuale definita. In altri casi però possiamo trovarci in casa un piccolo tesoro.
Il funzionamento del buono postale
Il buono postale è ufficialmente un tipo di obbligazione simile per funzionamento a quella bancaria, sostanzialmente si delega il proprio denaro secondo la nostra scelta e lo si fa fruttare, in una percentuale definita, considerando che ogni buono ha una scadenza oltre il quale questo smette di esercitare e generare interessi sopra.
Questo ambito è stato importantissimo per una nazione come l’Italia che ha adottato i buoni postali oramai parecchie decadi or sono, e fino alla metà degli anni ottanta questi non erano influenzati da alcun tipo di ritenuta fiscale (oggi si applica quella del 12,50 % in base agli importi guadagnati). Si tratta di un mezzo a rischio basso per far fruttare i propri soldi.
Quanto può valere’
Il buono moderno nella maggior parte dei casi smette di generare denaro entro una data specifica di 20 anni, ma esistono tantissime potenzialità differenti, ed anche uno decisamente “antico” in alcuni casi può essere effettivamente in grado di valere molto di più del costo dell’investimento iniziale, anche se bisogna tenere conto di alcuni fattori:
- Il tipo di prescrizione, ossia la data entro la quale i buoni non sviluppano interessi
- La scadenza effettiva del buono
- La presenza di intestatari diversi
Infatti alcune persone sono riuscite ad ottenere l’equivalente del denaro accumulato tramite il buono postale semplicemente facendo valere la legge che prevede l’inizio della prescrizione da quando il diritto viene iniziato a far valere, questo significa che un buono magari degli anni 40, 50, 60 e 70 mantiene la prescrizione decennale, se l’intestatario risulta essere minorenne al momento della stipula del buono.
Questo può ad esempio essere valido se un genitore o un altro parente intesta un determinato buono ai propri figli o nipoti quando questi sono ancora molto giovani, in questo la prescrizione “ritardata” può essere applicata: è stato il caso di alcuni titolari che a fronte di buoni sviluppati negli anni 50 e 60 sono riusciti ad ottenere il valore del denaro moltiplicato fino a oltre 50 mila euro