I buoni fruttiferi non sono mai totalmente passati di moda, anzi in questi ultimi anni Poste Italiane hanno migliorato la resa e la capacità di essere davvero interessanti, diversificando in maniera importante la loro struttura, che è molto antica ma resta in qualche modo simile al buono bancario sotto varie forme adatte ad ogni tipologia di cittadino.
Il buono è concepito come una forma di risorsa simile anzi quasi identico ad un tipo di obbligazione ossia una forma di garanzia economica da parte in questo caso dello stato, costituisce sia un modo per mettere al sicuro i propri risparmi ma anche un metodo relativamente semplice per permettere di non far “stagnare” il proprio capitale. Ma quanto rendono oggi i buoni fruttiferi?
Cosa è un buono fruttifero postale?
Esistono da quasi 150 anni, quasi immediatamente dopo la proclamazione del Regno d’Italia le Regie Poste Italiane hanno messo a disposizione quello che a tutti gli effetti è uno strumento che è cambiato quasi solo tecnicamente: associando una qualsiasi somma (oggi il minimo è 50 euro) al buono fruttifero questo genererà un interesse nel corso del tempo.
Sono state sviluppate numerose tipologie di buono fruttifero postale, tutti gestiti come qualsiasi altra forma di risorsa simile viene gestita dalla Cassa depositi e Prestiti italiana che fa di fatto da “garante”, essendo questi strumenti come delle forme di risorse a basso rischio allo stesso modo permettono di generare solo un quantitativo relativamente ridotto di denaro.
Quanto possono far guadagnare?
Grazie alla configurazione moderna esistono buoni postali di ogni tipo, quello ordinario che è anche il più comune permette un guadagno annuo del 2.75 % sull somme investite, condizione che applicata ad una scadenza di 20 anni oltre il quale il buono non genererà più denaro ma sarà comunque attivo. Come ogni altro buono non ha preclusioni ed il denaro può essere comunque prelevato in ogni momento. Altri esempi sono:
- Il buono 3×4 che permette di ottenere un rimborso dopo un tot di anni e di durare fino a 12 anni come scadenza, tasso di guadagno fino a 2.50 %
- Il buono sostenibile che permette di ottenere una forma di premio finale alla scadenza che è di 7 anni
- Quello per i minorenni che generano un interesse pari al 6 % fino al compimento della maggiore età
Sono solo alcuni strumenti che sono assolutamente sovrapponbili per funzionalità ma che vanno incontro a personalità diverse e bisogni differenti. Spesso associati ai libretti postali, i buoni fruttiferi postali sono però diversi perchè concepiti spiccatamente per ottenere un guadagno differenziato e comunque presente mentre il libretto garantisce non un vero e proprio investimento ma un mantenimento.
Va ricordato che su ogni buono si applica una ritenuta fiscale del 12.50 % esclusivamente però sui guadagni. La condizione dei buoni fruttiferi postali è tale che è indiscutibilmente da tenere in considerazione per una buona fetta della popolazione italiana, essendo relativamente simili a quelli bancari, meno “rischiosi” ma allo stesso tempo comunque in grado di offrire un guadagno.