Vero e proprio strumento fondamentale per comprendere lo stato di salute dell’apparato welfare del nostro paese, l’età pensionabile è ancora qualcosa di indispensabile per valutare il numero di anni contributivi e quelli anagrafici, che sono spesso considerati complementari. Questo dato è così importante da influenzare la maggior parte dei metodi con i quali si può uscire dal mondo del lavoro.
Ma cosa significa età pensionabile, e quali sono le novità più recenti? Analizzeremo le metodologie di pensionamento tradizionale ed il pensionamento anticipato nelle forme più comuni incluse anche quelle che prevedono alcune condizioni. In futuro, a partire dal 2025 cosa cambierà? Proviamo ad analizzarlo nel modo più semplice e chiaro possibile.
Età pensionabile, a quanto ammonta?
L’età pensionabile del nostro paese rispecchia una forma di età media minima per andare in pensione, e da diversi anni è 67 anni, la tradizionale pensione di vecchiaia può essere disparata dal sistema misto ossia uno che tiene conto degli anni contributivi ed anagrafici, proprio di 67 anni ed almeno 20 anni di contributi.
La tanto discussa riforma Fornero ha di fatto completato il passaggio al sistema contributivo e non retributivo, processo iniziato oramai quasi 30 anni fa, in quanto a lungo lo stato si è accollato delle condizioni che erano già insostenibili prima. Da questo calcolo che viene modificato si concepiscono anche vari fattori ricordando che l’età media del nostro paese aumenta in maniera progressiva.
Cosa cambierà?
Sostanzialmente questo significa sempre più persone anziane e sempre meno persone che saranno in grado di “sopperire” al pensionamento di coloro che sono arrivati presso la giusta età: per questo motivo, e non solo è stato concepito un significativo cambio con pensioni anticipate diversificate che però sono sempre meno “convenienti”.
- Il fattore aumenta con il tempo ma è stato bloccato a 67 anni in attesa di una riforma pensionistica
- Esistono però varie forme di pensionamento anticipato che però non sono ancora definitive e vanno confermate ogni anno
Ad esempio è in discussione l’attuale principale forma Quota 103, ereditata dalla formula di Quota 100 e Quota 102, un altro tipo di sistema misto flessibile con almeno 62 anni di età anagrafica e 41 di contributi. Concetto che però non contiene i contributi calcolati prima del 1996 ossia dal momento del passaggio effettivo al sistema contributivo.
Questo tipo di pensione però per essere accettabile dal concetto di stato attuale, che non permette però di ottenere un pensionamento oltre una età soglia pari a 4 l’assegno minimo che è attualmente pari a 2.394.44 euro. Altre forme di pensionamento anticipato prevedono l’applicazione di altre forme come Opzione Donna e Ape Sociale che però dovranno essere confermate nel 2025.