Il gettone telefonico identifica un oggetto oggi totalmente in disuso che però ha avuto una enorme importanza culturale oltre che pratica, ossia svolgendo il ruolo del “contante” nelle comunicazioni telefoniche, cosa che oggi ha portato all’evoluzione nei telefoni cellulari e poi smartphone. In poco più di un paio di decenni il gettone telefonico è stato accantonato.
Ma allo stesso tempo il valore collezionistico di questi oggetti simili proprio alle monete, è aumentato in modo considerevole, soprattutto in nazioni che hanno visto grossi cambiamenti nel corso del 20° secolo come l’Italia, che di fatto li ha abbandonati abbastanza tardi, in modo particolare agli inizi degli anni 2000. Quale gettone può valere fino a 28 mila euro, oggi?
Il ruolo del gettone
In senso generale un gettone è concepito apposta per sostituire le monete, in ambiti dove è più sicuro e conveniente farlo: nella telefonia questo è stato evidente quasi immediatamente, addirittura da poco l’invenzione del telefono, arrivata a fine Ottocento. Poche decadi dopo anche in nazioni come l’Italia sono arrivati i primi telefoni relativamente diffusi.
E nel 1927, una delle prime aziende adibite alla produzione di oggetti telefonici, ha sviluppato il primo gettone, in una importante prima fase di “test”, nello specifico la Stipel, fondata pochi anni prima, era riuscita a concepire questi piccoli oggetti nel formato “Italiano” presentati poi durante la fiera di Milano della tecnologia, dove venivano impiegati per dimostrare l’uso del telefono.
Quale cercare?
A lungo le telefonate sono state pagate con oggetti simili, ufficialmente fino al 1980 e poi ufficiosamente fino al 2002, contesto che però era oramai cambiato molto, con la prima diffusione dell’euro, e quello oramai radicato delle tessere telefoniche, una evoluzione anche questa del tradizionale gettone. Nello specifico in Italia:
- I gettoni sono stati prodotti fino al 1980 ma impiegati ancora per almeno un decennio pieno
- Sostituiti prima dalle tessere e poi dai cellulari
Nonostante questo oggi è relativamente facile trovarli, anche se vanno distinte due ere, quella dei gettoni “primordiali” sviluppati dalla Stipel e da tutte le aziende adibite, e poi quella dei gettoni affermati con il secondo dopoguerra dove tutte le società sono state accorpate nella SIP. Uno dei più rari è proprio il primissimo della Stipel ma nello specifico quello in zinco.
Dalla forma ovviamente rotonda e sviluppato in questa lega di metallo, il gettone in questione ha un valore alto ma non così tanto in molti casi che va da 300 euro fino a 500 euro. Ma esemplari in condizioni davvero importanti, praticamente nuovi hanno visto il loro valore aumentare così tanto da diventare storicamente parlando e per molti collezionisti qualcosa di impossibile da evitare.