Comune moneta da 1 euro con l’uomo vitruviano: fa diventare ricco il suo possessore, ecco quanto vale

Può una comune monete con l’uomo vitruviano farci ottenere un quantitativo di denaro considerevole, semplicemente vendendola? La risposta è “potenzialmente” si, imparando però quali sono i pur numerosi fattori che vanno ad impattare sul valore potenziale di una emissione monetaria che è comunissima quindi in fondo non ci sembra così interessante.

La cosa interessante è esattamente scoprire cosa può rendere una comune moneta da un solo euro di tipo italiano proprio con l’uomo vitruviano più rara del valore facciale che è ovviamente da 1 euro. Proviamo a scoprirlo nelle prossime righe, e sicuramente avremo qualche sorpresa decisamente curiosa quanto potenzialmente istruttiva.

L’uomo vitruviano sulla moneta da 1 euro

Ogni moneta da 1 euro deve presentare le stesse dimensioni in tutti i paesi dell’Eurozona ed uno dei lati deve essere altrettanto uguale, però ogni nazione ha la possibilità di personalizzare l’altra faccia della medesima moneta, in Italia già molto prima del 2002, anno di introduzione effettiva della moneta unica è stato scelto un disegno di Leonardo Da Vinci, l’Uomo Vitruviano.

A sceglierlo ai tempi fu Oscar Luigi Scalfaro, Ministro dell’Economia durante i primi anni 2000 e poi successivamente Presidente delle Repubblica a scegliere questa raffigurazione molto simbolica che identifica l’essere umano al centro anche del denaro: in quasi tutti i paesi invece la raffigurazione delle monete è stata soggetto di votazioni popolari.

Quanto vale?

E’ quindi la moneta da 1 euro più facile da trovare ma non per questo è priva di interesse: la tiratura infatti non è stata sempre così generosa, ad esempio gli esemplari recenti hanno una certa forma di interesse maggiore, e possono valere fino a 10 euro se in condizioni perfette, non prendendo in considerazione alcuni potenziali fattori che possono aumentarne in valore, ad esempio:

  • La presenza di errori di conio, ossia differenze estetiche emerse durante la coniatura, non volute dalla zecca
  • L’appartenenza ad annate particolari, l’euro italiano vale di più se emesso in anni recenti

Sono molti a vendere le proprie monete anche in condizioni non perfette sui vari siti di aste online anche per centinaia se non migliaia di euro, magari a causa di parti mancanti del testo scritto oppure dettagli che non sono presenti, ad esempio i simboli della zecca di Roma oppure l’anno di produzione, entrambi dettagli presenti proprio sul lato dell’uomo Vitruviano.

Niente ci impedisce di mettere in vendita una moneta del genere alla cifra che consideriamo “congrua” anche se questo non significa che possa valere molto di più di 1 euro, il mercato collezionistico è particolare e segue logiche tutte proprie ma è importante considerare anche la tiratura ossia il numero di esemplari che è coniato in un singolo anno.

Lascia un commento