L’argomento pensione ed età pensionabile alla fine di ogni anno ritorna in modo prepotente in auge, proprio perchè è un tema indispensabile da valutare nella sua interezza e viene giustamente considerato un qualcosa che ogni governo deve tenere a bada, a causa di alcune condizioni che portano, come in altre nazioni una età minima sempre più alta per andare in pensione.
L’uscita dal mondo del lavoro con termini economici quantomeno decenti appare come una chimera in molti casi, questione non risolvibile in un semplice fattore, ma che è influenzato da tante cose. L’età pensionabile è già cambiata più volte e questo ha portato sempre più in là un limite che a molti appariva già estremamente alto.
Età pensionabile
Cos’è l’età pensionabile? Viene impiegato questo termine per definire una specifica forma di limite di età anagrafica che il singolo cittadino può fare ricorso per ottenere la tradizionale quanto più standard pensione di vecchiaia, ossia accedere al welfare contributivo, ma non solo: generalmente viene impiegato proprio come equilibratore anche per tutte le forme di pensioni.
Questo termine viene deciso anche a cadenza annuale tenendo conto della situazione economica ma anche anagrafica del paese, considerando anche fattori reddituali e di ricambio generazionale, che in Italia è influenzato da una età media molto avanzata, una speranza di vita altrettanto sopra la media ed una riforma pensionistica che è necessaria.
Come andare in pensione
Attualmente l’età pensionabile è di 67 anni fin dal 2019 e secondo le proiezioni non sarà modificata fino al 2026, eccezion fatta in caso di una particolare riforma pensionistica. Il fattore dell’età pensionabile è però solo in parte utile per capire quando andare in pensione in senso generale esistendo infatti varie possibilità di farlo con metodi diversi.
- La pensione di vecchiaia viene ottenuta con 67 anni di età e 20 di contributi minimo
- L’età diventa però 71 anni se non si sono sviluppati sufficienti contributi oppure se ne sono stati accumulati dopo il 1995
- La pensione anticipata standard può essere ottenuta invece con 62 anni di età e con un minimo di anni contributivi di 41.
Questa struttura non è sostenibile a lungo anche a causa della riforma Fornero che ha contribuito ad equilibrare il tutto, ma ha reso ancora meno conveniente e talvolta impossibile dal punto di vista economico andare in pensione nei termini giusti. Ed è molto probabile che anche nel 2025 saranno rinnovate le forme di pensionamento alternativo misto.
Come Opzione Donna, Ape Sociale e Quota 103, rispettivamente una metodologia di andare in pensione a contributi minori per le donne lavoratrici, privati e autonome, Ape Sociale permette di farlo con almeno 63 anni di età ed è rivolto per i disabili, disoccupati, caregiver, licenziati ma anche chi fa mansioni gravose. Quota 103 sarà modificata quasi sicuramente allo stesso modo.